CATECHESI GIOVANI 2023-2024
Il 07.04.2024 a S. teresa abbiamo celebrato il Sacramento della Cresima per i ragazzi del terzo anno di catechesi....qui li vedete nella foto
Il 04.05 2024 abbiamo fatyto visita da Convento dei Padri Francescani a Ronciglione e abbiamo ascoltato la loro testimonianza e le loro canzoni alla Madonna. Qui sotto le foto e il video
Negli incontri del mese di Gennaio 2024 abbiamo organizzato una MARCIA DELLA PACE per richiamare tutti ai grossi problemi che sta attraversando il mopndo a causa delle guerre disastrose nellìUcraina e in Palestina. Abbiamo preparato magliette del gruppo....striscioni e manifesti per la pace
OTTAVO INCONTRO GITA A GRECCIO
SETTIMO INCONTRO
Oggi 9.12.2023 siamo andati col tutto il gruppo dei giovani a trovare gli anziani nella casa di Riposo di Caprarola per condividere con loro una mattinata. Abbiamo celebrato la Messa e poi abbiamo giocato a tombola con geralini per tutti gli anziani e dei pensierini preparati da Realino mecarone. Abbiamo detto insieme che il natale è la festa dellì'Amore di Dio per noi e l'amore che siamo chiamati a donare sopratutto a chi si trova maggiormente inn difficoltà. Natale non sono luci o alberi ma amore e bontà. Qui sotto le foto dell'incontro simpatico coi i nostri anziani.
SESTO INCONTRO
Stamattina col Gruppo giovani di caprarola della parrocchia abbiamo incontrato Don Angelo Matteucci sacerdote di 40 anni diventato prete a settembre scorso e ora vice parroco a Sacrofano....Ci ha raccontato la sua vita prima come militare con missioni in Albania e Cossovo e poi in Afganistan.... ci ha detto una frase molto berla di S. Giovanni PaoloII ...." Fate della vostra vita un capolavoro". Lui a 40 anni ha scelto di seguire Gesù Cristo. Qui sotto alcune foto dell'incontro.
QUINTO INCONTRO
25 Novembre 2023 GIORNATA MONDIALE CONTRO LA VIOLENZA SULLA DONNA
Abbiamo provato a riflettere su questa piaga moderna, la violenza sulla donna e a parlare del rispetto necessario nei suoi confronti e e nei confronti di tutte le donne. Per noi cristiani le parole di Gesù devono guidarci sempre "Ama il prossimo tuto come te stesso....Amatevi come io ho amato voi....."
PER QUESTO ABBIAMO ANCHE VISTO UN PRIMO VIDEO:
UNA TESTIMONIANZA DI UNA RAGAZZA CHE HA SUBITO VIOLENZA A PALERMO CHE HA PARLATO IN TELEVISIONE RACCONTANDO LA SUA TRISTE VICENDA . lO POTETE VEDERE ANCHE QUI SOTTO....
POI ABBIAMO VISTO UN VIDEO CORTO: IL RACCONTO DI UNA VICENDA DI VIOLENZA SUBITA DALLA PROTAGONISTA "VIOLA" E L'INVITO A DENUNCIARE OGNI FORMA DI VIOLENZA. QUI SOTTO TROVATE ANCHE QUESTO FILM CORTO.
Per il Sabato 16 Dicembre avremo un appuntamento importante : andremo a Greccio nel santuario dove S. Francesco ha fatto per la prima volta il presepe 800 anni fa. Faremo insieme una Giota pellegrinaggio con la Celebrazione dell'Eucaresti e poi la Visita al santuario. Nel pomeriggio andremo a Rieti a visitare la citta.
QUARTO INCONTRO
Nell'incontro precedente coi ragazzi diversamente abili abbiamo parlato dell'Associazione Liberi di volare messa in piedi dalla Caritas parrocchiale di Caprarola. Dopo questo incontro dato che sabato 18 ci sarebbe stata la Colletta Alimentare, abbiamo deciso di partecipare dando una mano nei 2 supermercati di caprarola. I piccoli all'Emi, i grandi alla Coop. la mattinata si è svolta serenamente con l'aiuto dei ragazzi come volontari insieme alle signore della caritas parrocchiale.Qui sotto potete vedere le foto della mattinata
TERZO INCONTRO
In questo terzo incontro, visto che vivere significa donare se stessi nell'amore e nella pace siamo andati nella sede dell'Associazione della Parrocchia "Liberi di volare" associazione per ragazzi disabili o diversamente abili per parlare coi responsabili e gli animatori e i volontari: "C'è piu gioia nel dare che nel ricevere" questo è stato il succo dell'incontro coi volontari e l'Associazione e i ragazzi che abbiamo incontrato. Qui sotto le foto della mattinata utile per capire come si può vivere da cristiani.
SECONDO INCONTRO
In questo secondo incontro siamo stati al cimitero sulle tombe dei nostri cari per riflettere sul senso della vita....Perchè si vive? e dopo cosa ci sarà? a seconda delle risposte che diamo questa domanda si dà un senso della vita diverso:
1) chi dice dopo non c'è nulla vive approfittando delle varie situazioni per soddisfazioni momentanee, tanto dopo non c'è nulla...."Carpe diem" dicevano i latinI....Cogli l'attimo.... per questo abbiamo visto un pezxzetto del film L'Attimo fuggente che qui sotto trovate .
2) Chi dice dopo non c'è nulla i nostri cari li possiamo soltanto ricordare vive la vita con rimpianti e ricordi tutto pervaso di tristezza. Una canzone che esprime tutto questo è quella di Guccini IN morte di Fs. che qui trovate.
3) Noi cristiani crediamo nella resurrezione e quindi sappiamo che tutta la vita è bella da vivere con gioia come dono ricevuto chiamati a donarla al mondo. Una canzone che abbiamo ascoltato è significatica in questo senso. E la canzone "Come mai" di don Giosy che qui trovate
PRIMO INCONTRO
Primo incontro al Palazzetto della cultura : filmato su Nick Vujicic e film corto "Il Circo della farfalla"
Isaia 40,31
Quanti sperano nel Signore riacquistano forza,
mettono ali come aquile,
corrono senza affannarsi,
camminano senza stancarsi.
FOTO GREST GIOVANI 2023 LAGO ROMA FONTEVIVOLA
AVVISI PER LA CATECHESI DEI GIOVANI IN PREPARAZIONE ALLA CRESIMA
Un discorso a parte bisognerà fare per i ragazzi che intendono prepararsi per la Cresima…. . Per il momento la proposta è rivolta in particolare ai ragazzi delle 3e medie…. Per voi inizia il cammino verso la cresima…. Chi se la sente di iniziare tenga presente che la frequenza è obbligatoria e il giorno per il primo incontro sarà il giovedì 16 ottobre alle ore 17 ,30 a S. Teresa. A questo primo incontro sono invitati oltre che i ragazzi anche e soprattutto i genitori.
Per i ragazzi che hanno già iniziato il cammino della cresima lo scorso anno, cioè quelli che quest’anno faranno il primo anno superiore, l’incontro coi ragazzi e genitori sarà per il giorno 17 ottobre alle ore 17,30 a S. Teresa.
Per i due piccoli gruppi che oggi frequentano rispettivamente il secondo e terzo anno superiore e che tra covid e chiusure hanno fatto degli incontri durante lo scorso anno e prima, con loro e i genitori l’appuntamento sarà il 18 ottobre alle ore 17,30 a S. Teresa per parlare insieme sul da farsi.
Per i ragazzi della cresima e delle scuole superiori la celebrazione indicata sarà alle ore 10,30 a S. Teresa.
GRANDI CAMBIAMENTI PER LA PRIMA
COMUNIONE E PER LA CRESIMA
Riportiamo in questo articolo le parole del Vescovo diocesano nell’ultimo convegno diocesano sulle scelte riguardanti i ragazzi e la preparazione ai sacramenti in particolare per quanto riguarda la cresima: “Ormai da alcuni anni l’ufficio catechistico ha fatto la scelta di volgere la sua attenzione al periodo che segue l’iniziazione cristiana della prima comunione. Non possiamo dichiararci insoddisfatti della preparazione alla prima comunione con un percorso di 3 anni fino alla 5a elementare. Per quanto riguarda la Cresima sarebbe forviante il problema ...non è l’età ma la Cresima come compimento della maturità cristiana che è importante. Fino ad ora ognuno si arrangiava come poteva…. Ora è necessaria una linea comune che dobbiamo intraprendere per accompagnare i ragazzi al sacramento della loro maturità in quanto cristiani. Per questo dopo aver sospeso per alcuni anni la catechesi della cresima ed aver iniziato le attività dell’Oratorio, ora è necessario riprenderla per accompagnare i ragazzi in un cammino che li aiuterà a vivere la fede da adulti. Da qui la proposta di tre anni di preparazione attraverso degli incontri settimanali per coloro che volessero intraprendere un cammino verso la celebrazione del dono dello Spirito con una consapevolezza maggiore. “
Dalle parole del Vescovo si deduce chiaramente che
1) La prima comunione si farà in 5a elementare iniziando la catechesi in 3a elementare…. Ovvio questo per i ragazzi che quest’anno inizieranno la catechesi in 3a elementare… per quelli che hanno già fatto un anno di catechismo la prima comunione sarà la seconda domenica di maggio 2019.
2) Il giorno della catechesi sarà per quelli della 3a elementare il martedì, per quelli della 4a elementare sarà il mercoledì… come lo scorso anno.
3) La cresima si farà nel secondo anno delle superiori al termine del terzo anno di preparazione… per questo i ragazzi che frequentano la terza media quest’anno sono invitati a partecipare agli incontri settimanali di catechesi che da metà ottobre riprenderemo, dopo aver fatto almeno un incontro coi genitori alla fine di settembre il giorno 27 giovedi alle ore 15,30 alla sala parrocchiale. Il giorno dell’incontro per i ragazzi delle 3e medie sarà il giovedì. I genitori prendano visione di questi cambiamenti che la diocesi ha ritenuto di intraprendere per una migliore vita cristiana dei ragazzi.
Incontri di catechesi per i fidanzati
Sono iniziati l’ultimo Sabato di gennaio e precisamente il 28 gennaio alle ore 18,00 alla sala Parrocchiale, gli incontri di catechesi in preparazione al sacramento del matrimonio per tutti i fidanzati della nostra comunità.
Il corso è aperto a tutte le coppie di fidanzati, in particolare i a quelle che intendono celebrare il sacramento entro il nuovo anno 2017. E’ una buona occasione, soprattutto se presa con tempo e con calma, per porsi tante domande riguardo la vita matrimoniale, la scelta di fede col sacramento, l’impegno futuro della famiglia e dei figli.
Queste parole del papa Giovanni Paolo II in occasione dell’incontro nazionale della famiglie svoltosi a Roma il 20 ottobre 2001, ci danno il senso di quello che la Chiesa pensa a proposito del matrimonio. Dice il papa: “ Dio crede fermamente nella famiglia. Fin dall’inizio, creando il genere umano a sua immagine e somiglianza, maschio e femmina, ha voluto collocare al centro del suo progetto la realtà dell’amore tra uomo e donna. Lo sviluppo armonico e il progresso di un popolo dipendono in larga misura dalla sua capacità di investire sulla famiglia, garantendo a livello legislativo, sociale e culturale la piena ed effettiva realizzazione delle sue funzioni e dei suoi compiti. Care famiglie, voi siete chiamate ad essere protagoniste del futuro dell’umanità, plasmando il volto di questo nuovo millennio”.
Appuntamento quindi per tutte le coppie il sabato alle ore 18,00 alla sala Parrocchiale
CERCASI VOLONTARI, GIOVANI per un pomeriggio diverso nella PCM
Per la “Piccola casa della Misericordia” (PCM) cerchiamo volontari. Non per quanto riguarda la mensa del mercoledì e del sabato. Per quello ci sono già volontari che preparano il pranzo, ma per quanto riguarda le attività coi ragazzi meno (forse???) fortunati di noi, quelli che normalmente chiamiamo disabili. Per ora loro e sono 8-9 ma speriamo che altri ne possano usufruire, si incontrano il giovedì , insieme a delle terapiste dell’Associazione SOLIS Solidarietà e servizi, ma vorremmo pensare anche ad un altro giorno in cui i ragazzi possano stare insieme, fare delle attività che a loro piacciono, ritrovarsi con persone disponibili a passare con loro un po’ di tempo in un pomeriggio (tre ore) la settimana. La casa sarà a disposizione…. per ballare, cantare, fare film, cucinare, organizzare feste…
Chi avesse capacità, e tutti ne abbiamo, e volesse metterle a disposizione dei ragazzi che frequentano la Piccola casa della Misericordia può contattare con un msm Nives Valentini al numero 3473842921 scrivendo “Volontariato ok” , oppure Carla al n.3293561659 sarà contattato per accordi necessari da prendere. Per chi si renderà disponibile faremo con le operatrici dell’Associazione Solis qualche incontro per un minimo di preparazione. Ai ragazzi poi si potrà offrire un pomeriggio diverso che sarà per loro un momento simpatico e allegro. Avremmo pensato ad un pomeriggio con balli, uno con canzoni da cantare insieme, uno con un film da proiettare, uno con disegni da fare per una futura mostra e lavori manuali semplici.
In questa maniera pensiamo anche di poter dare una mano alle famiglie che 24 ore su 24 vivono insieme a loro a volte con difficoltà. Questo vuol dire avere misericordia… per questo abbiamo dedicato la Piccola casa a S. Madre Teresa di Calcutta testimone di misericordia davanti a tutto il mondo….
Ma c’è un ultimo aspetto del volontariato che vorremmo sottolineare: il volontariato è scuola di vita… essere accanto a persone con disabilità è una grande opportunità di crescere in umanità, in disponibilità, in capacità di servizio, di amore gratuito e vero, di fratellanza, di capacità di affrontare le difficoltà, di dare il giusto peso ai problemi della vita, fa davvero bene anche se all’inizio può sembrare difficile e problematico. Per questo cerchiamo giovani volontari che desiderano crescere in umanità….di questo c’è estremo bisogno nel nostro mondo, oggi e anche nella chiesa.
A loro potremo offrire anche un aiuto per la scuola con crediti scolastici che la Caritas potrà certificare.
“Una vacanza insieme a 250 ragazzi della diocesi e ad altri due milioni di ragazzi di tutto il mondo. Ibiza?
NO, Cracovia, alla GMG, giornata mondiale della gioventù”
24 Luglio ore 5.00 , la sveglia suona nonostante sia estate e nonostante io abbia vent’anni. Suona perché io mi svegli per partire in “vacanza”. Una vacanza insieme a 250 ragazzi della diocesi e altri due milioni di ragazzi di tutto il mondo. Ibiza? NO, Cracovia, alla GMG, giornata mondiale della gioventù, nella bella e piovosa Polonia.
Nei dieci giorni di viaggio si sono susseguite tante emozioni belle e contrastanti, tra tutte la gioia, la speranza e la paura. La gioia di condividere con altri due milioni di persone gli stessi sentimenti e gli stessi valori; la speranza di un mondo migliore fatto da questa nuova gioventù consapevole dell’amore di Dio; la paura di qualcosa di più grande di noi che potesse portare scompiglio.
A posteriori capisco quanto è grande l’amore di Dio, l’ho capito durante il viaggio, guardando negli occhi di migliaia di sconosciuti con cui ho scambiato un saluto, un abbraccio o una carezza. L’ho capito grazie alle nuove amicizie iniziate, a quelle che ho recuperato e a quelle che ho rivalutato. L’ho capito testando la mia resistenza fisica ed emotiva, macinando chilometri sotto al sole ma soprattutto sotto la pioggia. L’ho capito nel silenzio dell’adorazione eucaristica fatta la sera della veglia, quando due milioni di persone si sono raccolte in un silenzio da brividi per aprire il cuore all’amore. L’ho visto negli occhi di chi viveva per l’ennesima volta una GMG, e in quelli di chi, come me, la viveva per la prima volta, pregando non fosse l’ultima.
“Esta es la joventud del papa”, la gioventù di un papa che ci esorta ad indossare un paio di scarpe e uscire, di non stare comodi su un divano, di eliminare dalla vita una felicità effimera e di cercare quella vera. Tante volte abbiamo ripetuto questo coro e altrettante sono state le volte che “qualcuno” mi ha ripetuto: “No, Giorgia, non sei sola”, eppure quando sono a casa, a Caprarola, mi sento più che sola, qui forse la gioventù del papa deve ancora crescere, e speriamo cresca bene e velocemente! Dice il papa: “Gesù è il Signore del rischio e non del confort e della comodità. Per seguire Gesù bisogna avere una dose di coraggio.”
Quando penso a quello che ho vissuto in quei giorni non posso far altro che ringraziare qualche persona; chi ha voluto fortemente che io partissi chiamandomi giorno dopo giorno Nives, Don Gianpiero e Suor Rosemary; chi ha pregato per me e per tutti i giovani, chi mi ha chiesto di pregare per loro, i miei genitori che appoggiano ogni mia scelta, Don Mimmo che c’è sempre per qualsiasi cosa. E per ultimo il Signore, che ogni volta riesce a farmi capire qual è la strada giusta e a farmi vivere emozioni diverse strappandomi sempre quel SI dal cuore.
“IL SIGNORE BENEDICA I VOSTRI SOGNI!”
Perelli Giorgia
Invitiamo i giovani, maschi e femmine a poter svolgere un po’ di volontariato per i disabili nella Piccola casa della Misericordia. Appena possibile comunicheremo il giorno in cui è richiesto l’apporto del volontariato, a seconda delle necessità dei ragazzi che oggi partecipano, ma sarà una bellissima possibilità per i giovani di fare delle esperienze davvero formative e di dare un aiuto a chi è meno fortunato di noi.
MESSAGGIO DEL SANTO PADRE FRANCESCO
PER LA XXXI GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTÙ
2016
«Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia» (Mt 5,7)
Carissimi giovani,
siamo giunti all’ultima tappa del nostro pellegrinaggio a Cracovia, dove il prossimo anno, nel mese di luglio, celebreremo insieme la XXXI Giornata Mondiale della Gioventù. Nel nostro lungo e impegnativo cammino siamo guidati dalle parole di Gesù tratte dal “discorso della montagna”. Abbiamo iniziato questo percorso nel 2014, meditando insieme sulla prima Beatitudine: «Beati i poveri in spirito, perché di essi è il Regno dei Cieli» (Mt 5,3). Per il 2015 il tema è stato «Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio» (Mt5,8). Nell’anno che ci sta davanti vogliamo lasciarci ispirare dalle parole: «Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia» (Mt5,7).
1. Il Giubileo della Misericordia
Con questo tema la GMG di Cracovia 2016 si inserisce nell’Anno Santo della Misericordia, diventando un vero e proprio Giubileo dei Giovani a livello mondiale. Non è la prima volta che un raduno internazionale dei giovani coincide con un Anno giubilare. Infatti, fu durante l’Anno Santo della Redenzione (1983/1984) che san Giovanni Paolo II convocò per la prima volta i giovani di tutto il mondo per la Domenica delle Palme. Fu poi durante il Grande Giubileo del 2000 che più di due milioni di giovani di circa 165 paesi si riunirono a Roma per la XV Giornata Mondiale della Gioventù. Come avvenne in questi due casi precedenti, sono sicuro che il Giubileo dei Giovani a Cracovia sarà uno dei momenti forti di questo Anno Santo!
Forse alcuni di voi si domandano: che cos’è questo Anno giubilare celebrato nella Chiesa? Il testo biblico di Levitico 25 ci aiuta a capire che cosa significava un “giubileo” per il popolo d’Israele: ogni cinquant’anni gli ebrei sentivano risuonare la tromba (jobel) che li convocava (jobil) a celebrare un anno santo, come tempo di riconciliazione (jobal) per tutti. In questo periodo si doveva recuperare una buona relazione con Dio, con il prossimo e con il creato, basata sulla gratuità. Perciò, tra le altre cose, si promuoveva il condono dei debiti, un particolare aiuto per chi era caduto in miseria, il miglioramento delle relazioni tra le persone e la liberazione degli schiavi.
Gesù Cristo è venuto ad annunciare e realizzare il tempo perenne della grazia del Signore, portando ai poveri il lieto annuncio, la liberazione ai prigionieri, la vista ai ciechi e la libertà agli oppressi (cfr Lc 4,18-19). In Lui, specialmente nel suo Mistero Pasquale, il senso più profondo del giubileo trova pieno compimento. Quando in nome di Cristo la Chiesa convoca un giubileo, siamo tutti invitati a vivere uno straordinario tempo di grazia. La Chiesa stessa è chiamata ad offrire in abbondanza segni della presenza e della vicinanza di Dio, a risvegliare nei cuori la capacità di guardare all’essenziale. In particolare, questo Anno Santo della Misericordia «è il tempo per la Chiesa di ritrovare il senso della missione che il Signore le ha affidato il giorno di Pasqua: essere strumento della misericordia del Padre» (Omelia nei Primi Vespri della Domenica della Divina Misericordia, 11 aprile 2015).
2. Misericordiosi come il Padre
Il motto di questo Giubileo straordinario è: «Misericordiosi come il Padre» (cfr Misericordiae Vultus, 13), e con esso si intona il tema della prossima GMG. Cerchiamo perciò di comprendere meglio che cosa significa la misericordia divina.
L’Antico Testamento per parlare di misericordia usa vari termini, i più significativi dei quali sono hesed e rahamim. Il primo, applicato a Dio, esprime la sua instancabile fedeltà all’Alleanza con il suo popolo, che Egli ama e perdona in eterno. Il secondo,rahamim, può essere tradotto come “viscere”, richiamando in particolare il grembo materno e facendoci comprendere l’amore di Dio per il suo popolo come quello di una madre per il suo figlio. Così ce lo presenta il profeta Isaia: «Si dimentica forse una donna del suo bambino, così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere? Anche se costoro si dimenticassero, io invece non ti dimenticherò mai» (Is 49,15). Un amore di questo tipo implica fare spazio all’altro dentro di sé, sentire, patire e gioire con il prossimo.
Nel concetto biblico di misericordia è inclusa anche la concretezza di un amore che è fedele, gratuito e sa perdonare. In questo brano di Osea abbiamo un bellissimo esempio dell’amore di Dio, paragonato a quello di un padre nei confronti di suo figlio: «Quando Israele era fanciullo, io l’ho amato e dall'Egitto ho chiamato mio figlio. Ma più li chiamavo, più si allontanavano da me; [...] A Èfraim io insegnavo a camminare tenendolo per mano, ma essi non compresero che avevo cura di loro. Io li traevo con legami di bontà, con vincoli d’amore, ero per loro come chi solleva un bimbo alla sua guancia, mi chinavo su di lui per dargli da mangiare» (Os 11,1-4). Nonostante l’atteggiamento sbagliato del figlio, che meriterebbe una punizione, l’amore del padre è fedele e perdona sempre un figlio pentito. Come vediamo, nella misericordia è sempre incluso il perdono; essa «non è un’idea astratta, ma una realtà concreta con cui Egli rivela il suo amore come quello di un padre e di una madre che si commuovono fino dal profondo delle viscere per il proprio figlio. [...] Proviene dall’intimo come un sentimento profondo, naturale, fatto di tenerezza e di compassione, di indulgenza e di perdono» (Misericordiae Vultus, 6).
Il Nuovo Testamento ci parla della divina misericordia (eleos) come sintesi dell’opera che Gesù è venuto a compiere nel mondo nel nome del Padre (cfr Mt 9,13). La misericordia del nostro Signore si manifesta soprattutto quando Egli si piega sulla miseria umana e dimostra la sua compassione verso chi ha bisogno di comprensione, guarigione e perdono. Tutto in Gesù parla di misericordia. Anzi, Egli stesso è la misericordia.
Nel capitolo 15 del Vangelo di Luca possiamo trovare le tre parabole della misericordia: quella della pecora smarrita, quella della moneta perduta e quella conosciuta come la parabola “del figlio prodigo”. In queste tre parabole ci colpisce la gioia di Dio, la gioia che Egli prova quando ritrova un peccatore e lo perdona. Sì, la gioia di Dio è perdonare! Qui c’è la sintesi di tutto il Vangelo. «Ognuno di noi è quella pecora smarrita, quella moneta perduta; ognuno di noi è quel figlio che ha sciupato la propria libertà seguendo idoli falsi, miraggi di felicità, e ha perso tutto. Ma Dio non ci dimentica, il Padre non ci abbandona mai. E’ un padre paziente, ci aspetta sempre! Rispetta la nostra libertà, ma rimane sempre fedele. E quando ritorniamo a Lui, ci accoglie come figli, nella sua casa, perché non smette mai, neppure per un momento, di aspettarci, con amore. E il suo cuore è in festa per ogni figlio che ritorna. E’ in festa perché è gioia. Dio ha questa gioia, quando uno di noi peccatore va da Lui e chiede il suo perdono» (Angelus, 15 settembre 2013).
La misericordia di Dio è molto concreta e tutti siamo chiamati a farne esperienza in prima persona. Quando avevo diciassette anni, un giorno in cui dovevo uscire con i miei amici, ho deciso di passare prima in chiesa. Lì ho trovato un sacerdote che mi ha ispirato una particolare fiducia e ho sentito il desiderio di aprire il mio cuore nella Confessione. Quell’incontro mi ha cambiato la vita! Ho scoperto che quando apriamo il cuore con umiltà e trasparenza, possiamo contemplare in modo molto concreto la misericordia di Dio. Ho avuto la certezza che nella persona di quel sacerdote Dio mi stava già aspettando, prima che io facessi il primo passo per andare in chiesa. Noi lo cerchiamo, ma Lui ci anticipa sempre, ci cerca da sempre, e ci trova per primo. Forse qualcuno di voi ha un peso nel suo cuore e pensa: Ho fatto questo, ho fatto quello…. Non temete! Lui vi aspetta! Lui è padre: ci aspetta sempre! Com’è bello incontrare nel sacramento della Riconciliazione l’abbraccio misericordioso del Padre, scoprire il confessionale come il luogo della Misericordia, lasciarci toccare da questo amore misericordioso del Signore che ci perdona sempre!
E tu, caro giovane, cara giovane, hai mai sentito posare su di te questo sguardo d’amore infinito, che al di là di tutti i tuoi peccati, limiti, fallimenti, continua a fidarsi di te e guardare la tua esistenza con speranza? Sei consapevole del valore che hai al cospetto di un Dio che per amore ti ha dato tutto? Come ci insegna san Paolo, «Dio dimostra il suo amore verso di noi nel fatto che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi» (Rm 5, 8). Ma capiamo davvero la forza di queste parole?
So quanto è cara a tutti voi la croce delle GMG – dono di san Giovanni Paolo II – che fin dal 1984 accompagna tutti i vostri Incontri mondiali. Quanti cambiamenti, quante conversioni vere e proprie sono scaturite nella vita di tanti giovani dall’incontro con questa croce spoglia! Forse vi siete posti la domanda: da dove viene questa forza straordinaria della croce? Ecco dunque la risposta: la croce è il segno più eloquente della misericordia di Dio! Essa ci attesta che la misura dell’amore di Dio nei confronti dell’umanità è amare senza misura! Nella croce possiamo toccare la misericordia di Dio e lasciarci toccare dalla sua stessa misericordia! Qui vorrei ricordare l’episodio dei due malfattori crocifissi accanto a Gesù: uno di essi è presuntuoso, non si riconosce peccatore, deride il Signore. L’altro invece riconosce di aver sbagliato, si rivolge al Signore e gli dice: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». Gesù lo guarda con misericordia infinita e gli risponde: «Oggi con me sarai nel paradiso» (cfr Lc 23, 32.39-43). Con quale dei due ci identifichiamo? Con colui che è presuntuoso e non riconosce i propri sbagli? Oppure con l’altro, che si riconosce bisognoso della misericordia divina e la implora con tutto il cuore? Nel Signore, che ha dato la sua vita per noi sulla croce, troveremo sempre l’amore incondizionato che riconosce la nostra vita come un bene e ci dà sempre la possibilità di ricominciare.
3. La straordinaria gioia di essere strumenti della misericordia di Dio
La Parola di Dio ci insegna che «si è più beati nel dare che nel ricevere» (At 20,35). Proprio per questo motivo la quinta Beatitudine dichiara felici i misericordiosi. Sappiamo che il Signore ci ha amati per primo. Ma saremo veramente beati, felici, soltanto se entreremo nella logica divina del dono, dell’amore gratuito, se scopriremo che Dio ci ha amati infinitamente per renderci capaci di amare come Lui, senza misura. Come dice san Giovanni: «Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perché l’amore è da Dio: chiunque ama è stato generato da Dio e conosce Dio. Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore. […] In questo sta l’amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati. Carissimi, se Dio ci ha amati così, anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri» (1 Gv 4,7-11).
Dopo avervi spiegato in modo molto riassuntivo come il Signore esercita la sua misericordia nei nostri confronti, vorrei suggerirvi come concretamente possiamo essere strumenti di questa stessa misericordia verso il nostro prossimo.
Mi viene in mente l’esempio del beato Piergiorgio Frassati. Lui diceva: «Gesù mi fa visita ogni mattina nella Comunione, io la restituisco nel misero modo che posso, visitando i poveri». Piergiorgio era un giovane che aveva capito che cosa vuol dire avere un cuore misericordioso, sensibile ai più bisognosi. A loro dava molto più che cose materiali; dava sé stesso, spendeva tempo, parole, capacità di ascolto. Serviva i poveri con grande discrezione, non mettendosi mai in mostra. Viveva realmente il Vangelo che dice: «Mentre tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto» (Mt 6,3-4). Pensate che un giorno prima della sua morte, gravemente ammalato, dava disposizioni su come aiutare i suoi amici disagiati. Ai suoi funerali, i famigliari e gli amici rimasero sbalorditi per la presenza di tanti poveri a loro sconosciuti, che erano stati seguiti e aiutati dal giovane Piergiorgio.
A me piace sempre associare le Beatitudini evangeliche al capitolo 25 di Matteo, quando Gesù ci presenta le opere di misericordia e dice che in base ad esse saremo giudicati. Vi invito perciò a riscoprire le opere di misericordia corporale: dare da mangiare agli affamati, dare da bere agli assetati, vestire gli ignudi, accogliere i forestieri, assistere gli ammalati, visitare i carcerati, seppellire i morti. E non dimentichiamo le opere di misericordia spirituale: consigliare i dubbiosi, insegnare agli ignoranti, ammonire i peccatori, consolare gli afflitti, perdonare le offese, sopportare pazientemente le persone moleste, pregare Dio per i vivi e per i morti. Come vedete, la misericordia non è “buonismo”, né mero sentimentalismo. Qui c’è la verifica dell’autenticità del nostro essere discepoli di Gesù, della nostra credibilità in quanto cristiani nel mondo di oggi.
A voi giovani, che siete molto concreti, vorrei proporre per i primi sette mesi del 2016 di scegliere un’opera di misericordia corporale e una spirituale da mettere in pratica ogni mese. Fatevi ispirare dalla preghiera di santa Faustina, umile apostola della Divina Misericordia nei nostri tempi:
«Aiutami, o Signore, a far sì che […]
i miei occhi siano misericordiosi, in modo che io non nutra mai sospetti e non giudichi sulla base di apparenze esteriori, ma sappia scorgere ciò che c’è di bello nell’anima del mio prossimo e gli sia di aiuto […]
il mio udito sia misericordioso, che mi chini sulle necessità del mio prossimo, che le mie orecchie non siano indifferenti ai dolori ed ai gemiti del mio prossimo […]
la mia lingua sia misericordiosa e non parli mai sfavorevolmente del prossimo, ma abbia per ognuno una parola di conforto e di perdono […]
le mie mani siano misericordiose e piene di buone azioni […]
i miei piedi siano misericordiosi, in modo che io accorra sempre in aiuto del prossimo, vincendo la mia indolenza e la mia stanchezza […]
il mio cuore sia misericordioso, in modo che partecipi a tutte le sofferenze del prossimo» (Diario, 163).
Il messaggio della Divina Misericordia costituisce dunque un programma di vita molto concreto ed esigente perché implica delle opere. E una delle opere di misericordia più evidenti, ma forse tra le più difficili da mettere in pratica, è quella di perdonare chi ci ha offeso, chi ci ha fatto del male, coloro che consideriamo come nemici. «Come sembra difficile tante volte perdonare! Eppure, il perdono è lo strumento posto nelle nostre fragili mani per raggiungere la serenità del cuore. Lasciar cadere il rancore, la rabbia, la violenza e la vendetta sono condizioni necessarie per vivere felici» (Misericordiae Vultus, 9).
Incontro tanti giovani che dicono di essere stanchi di questo mondo così diviso, in cui si scontrano sostenitori di fazioni diverse, ci sono tante guerre e c’è addirittura chi usa la propria religione come giustificazione per la violenza. Dobbiamo supplicare il Signore di donarci la grazia di essere misericordiosi con chi ci fa del male. Come Gesù che sulla croce pregava per coloro che lo avevano crocifisso: «Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno» (Lc 23,34). L’unica via per vincere il male è la misericordia. La giustizia è necessaria, eccome, ma da sola non basta. Giustizia e misericordia devono camminare insieme. Quanto vorrei che ci unissimo tutti in una preghiera corale, dal profondo dei nostri cuori, implorando che il Signore abbia misericordia di noi e del mondo intero!
4. Cracovia ci aspetta!
Mancano pochi mesi al nostro incontro in Polonia. Cracovia, la città di san Giovanni Paolo II e di santa Faustina Kowalska, ci aspetta con le braccia e il cuore aperti. Credo che la Divina Provvidenza ci abbia guidato a celebrare il Giubileo dei Giovani proprio lì, dove hanno vissuto questi due grandi apostoli della misericordia dei nostri tempi. Giovanni Paolo II ha intuito che questo era il tempo della misericordia. All’inizio del suo pontificato ha scritto l’Enciclica Dives in misericordia. Nell’Anno Santo del 2000 hacanonizzato suor Faustina, istituendo anche la Festa della Divina Misericordia, nella seconda domenica di Pasqua. E nel 2002 ha inaugurato personalmente a Cracovia il Santuario di Gesù Misericordioso, affidando il mondo alla Divina Misericordia e auspicando che questo messaggio giungesse a tutti gli abitanti della terra e ne riempisse i cuori di speranza: «Bisogna accendere questa scintilla della grazia di Dio. Bisogna trasmettere al mondo questo fuoco della misericordia. Nella misericordia di Dio il mondo troverà la pace, e l’uomo la felicità!» (Omelia per la Dedicazione del Santuario della Divina Misericordia a Cracovia, 17 agosto 2002).
Carissimi giovani, Gesù misericordioso, ritratto nell’effigie venerata dal popolo di Dio nel santuario di Cracovia a Lui dedicato, vi aspetta. Lui si fida di voi e conta su di voi! Ha tante cose importanti da dire a ciascuno e a ciascuna di voi… Non abbiate paura di fissare i suoi occhi colmi di amore infinito nei vostri confronti e lasciatevi raggiungere dal suo sguardo misericordioso, pronto a perdonare ogni vostro peccato, uno sguardo capace di cambiare la vostra vita e di guarire le ferite delle vostre anime, uno sguardo che sazia la sete profonda che dimora nei vostri giovani cuori: sete di amore, di pace, di gioia, e di felicità vera. Venite a Lui e non abbiate paura! Venite per dirgli dal profondo dei vostri cuori: “Gesù confido in Te!”. Lasciatevi toccare dalla sua misericordia senza limiti per diventare a vostra volta apostoli della misericordia mediante le opere, le parole e la preghiera, nel nostro mondo ferito dall’egoismo, dall’odio, e da tanta disperazione.
Portate la fiamma dell’amore misericordioso di Cristo – di cui ha parlato san Giovanni Paolo II – negli ambienti della vostra vita quotidiana e sino ai confini della terra. In questa missione, io vi accompagno con i miei auguri e le mie preghiere, vi affido tutti a Maria Vergine, Madre della Misericordia, in quest’ultimo tratto del cammino di preparazione spirituale alla prossima GMG di Cracovia, e vi benedico tutti di cuore.
Dal Vaticano, 15 agosto 2015
Solennità dell’Assunzione della B.V. Maria
FRANCESCO